venerdì 31 agosto 2012

Seventh Seal - The Black Dragon's Eyes

Steelheart/Adrenaline – 2003 (Power Metal)


1) THE WAYS OF THE WORLD. Il ritornello corale* senz'accompagnamento è fondamentale per la riuscita dell'orecchiabilità del trascinante brano d'apertura, sicuramente uno dei migliori dell'intero lavoro. L'architettura del brano è complessa, sia per i molteplici cambi di ritmo che per l’assommarsi di più melodie (ogni brano del CD in realtà si svolge in modo dinamico con sviluppi e variazioni più o meno numerose, tendenzialmente in stile epic/power metal, privo di apporto tastieristico); i passaggi chitarristici di memoria ‘ironmaideniana’ che raccordano le parti cantate sono orecchiabili come le melodie vocali, talvolta si richiamano vicendevolmente, anche in tracce successive, se non proprio attraverso temi ricorrenti comunque con melodie che si legano armonicamente l’una con l’altra a sottolineare la natura di concept del disco. I temi di libertà, uguaglianza e fraternità espressi dalle liriche in modo razionale e illuministico, si dipaneranno in seguito tramite metafore epiche.

2) THE BLACK DRAGON’S EYES. ...appare dunque il tema della ‘quest’ medievale attraverso la metafora della ricerca degli occhi del Drago Nero (l'ambientazione è derivata da una saga fantasy di Richard Awlinson). Il riff liscio è praticamente una cavalcata. La varie parti sono ben amalgamate da un suono compatto. L’impostazione simil lirica nell’interpretazione vocale dal sapore operistico, dal recitativo all’arioso a seconda della parte del brano in cui ci troviamo, è il punto di forza dell’intero brano (e probabilmente dell'intero lavoro); ci sono dei tratti in cui è impressionante come la timbrica della vocalist possa apparire maschile.

3) ONLY A DREAM. La dolce intro di chitarra acustica ci regala, in seguito allo scambio di batteria, un momento di contrasto d’effetto: si riparte con la velocità che caratterizza gran parte del CD e con la conseguente energia, mai costruita su formule banali; il ritornello è incalzante grazie al cantato basato su stacchi tra sillaba e sillaba; ottima la lunga divagazione chitarristica in stile neoclassico. E’ solo a questo punto, col terzo brano, che si invita in quest’avventura fantasy anche l’ascoltatore, rassicurandolo col fatto che si tratta solo di un sogno... (lungo fino alla fine del disco?).

4) LIVING FOR HONOUR (THE GLADIATOR).** Qui l’immaginario scende addirittura nell’antichità latina; l’intro è una sorta di marcia che dipinge l’incedere del guerriero; i combattuti stacchi strumentali che precedono l’assolo materializzano una battaglia: nel finale di questa sezione, prima che riparta il brano dalla struttura cantata, ritorna il passaggio chitarristico che aveva descritto l’entrata iniziale del personaggio. Il finale in canone, riverberato, si circoscrive con uno stacco brusco. L’interpretazione vocale (qui in una delle sue prove migliori) è probabilmente la più suggestiva dell’intero lavoro. 

5) MIDNIGHT TRAIN. Il riff di chitarra, sostenuto da diverse figure ritmiche, rappresenta la veloce corsa del treno che pare non potersi fermare perché diretto in ‘nessun luogo’; in ogni modo neppure un demone potrebbe interrompere quella che in realtà simboleggia la corsa del destino. Il riff resta alla base anche della strofa e la sostiene vigorosamente; nella parte centrale strumentale i passaggi di chitarra si fanno più zoppicanti, poi sempre più distesi per ripartire con la voce in una figura rapidissima e ossessiva; infine s’intrecciano di nuovo con l’ottimo lavoro della batteria, per terminare bruscamente su un breve assaggio del riff iniziale.

6) RIDING THE WAVES. La corsa prosegue come vento e come cavalcata sulle onde. Avvengono qui l’illuminazione e la rinascita simbolica dall’acqua purificatrice, prima della realizzazione delle richieste inerenti la chiamata. Forse non rientra fra i brani di maggiore impatto, è il più standard e lineare all’interno del genere proposto, ma è sicuramente ottimo il lavoro della sezione ritmica, soprattutto nei momenti in cui sostiene i passaggi tra le numerose frasi melodiche che riempiono il brano prima del rallentamento finale, in cui il personaggio prende coscienza della chiamata.

7) THE UNICORN. Ai margini del bosco incantato, ci si accorge che si è raggiunta Shadowdale, nel cui Inferno di Ghiaccio sono racchiusi gli Occhi del Drago; è l’Unicorno che guida, sospinto da un’intro innodica, con la voce che si sdoppia a distanza di un’ottava. Tutto il brano è infarcito di passaggi e assoli complessi costruiti su frequenti cambi di ritmo in cui la batteria segue a tratti quasi in omoritmia la chitarra solista. Un tocco di grazia ci viene offerto da una sorta di bridge poco prima del finale, costruito similmente a un’aria barocca, che ci conduce in un’altra dimensione (e un’altra melodia). La struttura iniziale riprende corpo con una strofa leggermente variata e un vocalizzo che prefigura la calma conclusiva tramite un rallentamento progressivo del ritmo.

8) NIGHTLY RAINBOW. Brano dal sapore antico, sia nella ritmica che nei colori, completamente acustico, con percussioni solo nel ritornello. Il lavoro d’intreccio armonico tra le due voci*** è curato nei minimi dettagli. E’ una sorta di danza/preghiera pagana di matrice rinascimentale quello che si configura come l’ultimo brano della parte inedita del CD, ma non si scrive la parola ‘fine’: l’avventura non termina qui, la conclusione resta aperta a ogni possibile sviluppo, nel sogno, o nella realtà interiore di ognuno di noi perché, ovunque ci sentiremo persi, ci sarà sempre la luna a guidarci dal cielo.

BONUS TRACK:
9) THUNDERSTEEL (Riot)
10) I'M ALIVE (Helloween)
Il lavoro si chiude con due cover rivisitate attraverso lo stile personale del gruppo.

Irene Vanni, Luglio 2004

* Cori: Frank Andiver (Labyrinth, Wonderland), che ha curato anche la produzione dell'intero lavoro; Massimiliano Valenti; Devid Winter (Atman)
** Questo brano fa da sottofondo musicale al booktrailer dell'antologia fantasy "Dragonland", in cui compare il mio romanzo breve "Il sortilegio del drago"
*** La controvoce è eseguita da Alex Hall (Wonderland)





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