lunedì 13 febbraio 2012

Intervista a Laura Castellani

Articolo apparso in origine su Writers Magazine Italia - Anno 5 - Numero 14 - Aprile 2009 (pp. 28-32)

Laura Castellani ci parla di come è riuscita a raccontare ai bambini “Il Barbiere di Siviglia” in quattro lingue...

Capita poco spesso, purtroppo, di dedicare un po’ di spazio alla narrativa per l’infanzia. Appare, dall’esterno, come un mondo minore, per non dire di serie B, agli occhi di un adulto. E questo accade quando non si riflette o si riflette solo di sfuggita sulle problematiche a esso legate. Una vecchia conoscenza di Writers Magazine Italia, Laura Castellani, ha avuto l’opportunità di entrare in questo mondo, e io di scambiare quattro chiacchiere con lei. Il suo “Barbiere di Siviglia” è una sorta di trasposizione per bambini del libretto che Cesare Sterbini scrisse per l’Opera musicata da Gioacchino Rossini - tratta dall’omonima commedia di Beaumarchais del 1775 - e rappresentata per la prima volta al Teatro Argentina di Roma il 20 gennaio del 1816. Il testo va a collocarsi all’interno di una collana ideata dalla casa editrice Paramica, con l’intento di avvicinare all’Opera il pubblico infantile.

Ciao Laura, benvenuta sulle pagine di Writers Magazine Italia, ma sarebbe in verità un ‘bentornata’, visto che nel tuo curriculum figura la raccolta “Femmine” con Delos Books e un corso di scrittura creativa insieme al Direttore Franco Forte, sotto cui hai lavorato anche per il periodico “Fiction TV”. Cosa ti hanno lasciato queste esperienze e quanto ti hanno aiutato nei tuoi lavori successivi?

Il corso di Franco mi ha fatto capire quanto sia difficile e bellissimo scrivere. È stato un corso duro ma eccitante, con persone con cui si è stabilito un feeling che dura nonostante siano passati ormai ben tre anni. Ricorderò sempre con piacere il terzo giorno, quando è stato valutato e soppesato il mio romanzo breve. Franco l’ha massacrato… e non solo! Io, dopo qualche copiosa lacrimuccia, mi sono messa, nei mesi successivi, a lavorarci sodo e l’ho talmente stravolto e rifatto che è diventato un bel romanzo breve che vedrà la pubblicazione nel novembre 2009 grazie all’editore Falzea e all’editor della collana per ragazzi Prof. Livio Sossi.
“Femmine” è stata una sfida con me stessa: mi sono divertita molto a scrivere qualcosa di completamente diverso da quello che scrivevo. L’avventura di “Fiction TV” è stata molto proficua. Scheda dopo scheda, ho imparato a dire le cose senza banalizzarle, mettendo in luce il meglio e il peggio di ogni personaggio, considerandolo sempre, però, come persona. Avere Franco come capo è stato meno peggio di quel che pensavo: massima libertà di gestione, pur essendoci sempre. 

La letteratura per l’infanzia, soprattutto quella rivolta al primo e secondo ciclo della primaria, è un campo a cui è molto difficile approcciarsi; da un lato occorrono svariate conoscenze pedagogiche di base, dall’altro, la semplicità a cui bisogna ridursi può spaventare un adulto già abituato a scrivere diversamente. Come ti sei appassionata a questo genere e quando hai deciso di dedicartici?

Alcuni anni fa ho frequentato un corso di scrittura in cui il docente diceva che lo scrivere per bambini e ragazzi era da scrittori di serie B. Io ho sempre scritto storie che hanno come protagonisti oggetti, verdure, animali, bambini: storie divertenti, ironiche. Non voglio insegnare nulla, voglio solo far sorridere perché per prima mi voglio divertire, poi se vengono considerate storie per bambini anche di 99 anni mi fa solo piacere…

Le case editrici italiane che propongono testi per l’infanzia, e che funzionano, si contano sulle dita di una mano; ma, a differenza di quanto succede per la letteratura per adulti, il mercato straniero pare non dominare poi così tanto. Tua figlia è ancora troppo piccola per leggere, ma quali sono le letture o collane per bambini di autori italiani che consiglieresti ad altri genitori o insegnanti?

In realtà Perla, la mia bimba di 2 anni, ha una biblioteca più fornita della mia. Mi piacciono molto i libri di Babalibri, i libri di Leo Lionni in primis, di Fatatrac, di Lapis, di Falzea e di KalandraKa Italia. Inoltre la Pimpa è una presenza storica nella vita di qualsiasi bimbo e tutti i personaggi creati dalla bravissima Nicoletta Costa. In realtà in Italia ci sono tante case editrici medie-piccole molto valide e attive con tanta voglia di fare e di credere nella cultura per bambini e ragazzi, basta andare sul sito www.liberweb.it per rendersene conto.

Visto che la distribuzione all'interno delle scuole è regolata da leggi di mercato su cui sarebbe inutile soffermarci in questa sede, quali sono, a tuo parere, le opportunità che un autore di narrativa per l'infanzia dovrebbe cogliere al volo per farsi conoscere? Credi, per esempio, che le Fiere siano un modo efficace per poter promuovere la letteratura dedicata ai bambini?

Le Fiere sono molto importanti per far conoscere editori con autori e illustratori. La Fiera del Libro per ragazzi che si svolge ogni anno a Bologna è fondamentale per entrare in contatto con gli addetti ai lavori e cercare di stabilire una rete di rapporti professionali interessanti. Io, come ogni anno, ci sarò, anche solo per ammirare le novità e respirare il ‘profumo dei libri’.

Ma adesso veniamo più specificamente al tuo libro. “Il Barbiere di Siviglia” fa parte di una simpatica collana ideata da Paramica che vuole far conoscere ai bambini il mondo dell’Opera. Come sei venuta a conoscenza dell’iniziativa e come sei riuscita a prendervi parte?

Un mio amico, Francesco Urbano, frequentatore del forum della WMI, in una delle nostre e-mail sullo scambio di informazioni per la ‘caccia all’editore’, mi ha segnalato la casa editrice Paramica. Io ho scritto la mia bella e-mail con allegate le mie storie, aspettandomi la solita riposta preconfezionata: “Mi dispiace, pur essendo la sua opera valida, non può rientrare nelle nostre collane”, oppure qualcosa di simile per scacciare in modo indolore e informale la zecca dal mulo. Invece, circa un paio di mesi dopo, l’editore Monica Eleonora Lapenta mi ha telefonato per dirmi che mi avrebbe pubblicato “Il sogno di Goccia”. Poi nei mesi successivi è scaturito un rispetto reciproco tale che mi ha chiesto di scrivere sia il Barbiere che la Traviata, che uscirà entro il 2009.
“Il sogno di Goccia”, invece, è in mano all’illustratrice, che spero riesca ad amare questa storia come l’amo io.

E non puoi anticiparci niente su questo "sogno"?

Si tratta della storia di una Goccia di mare che desidera vedere la Reggia di Versailles e delle sue rocambolesche avventure per raggiungerla. Naturalmente è per bimbi piccoli e scritta in modo semplice e allegro.

Avvicinare i bambini all’Opera è un’impresa, oltre che lodevole, dai risvolti interessanti. La sera di Natale, Rai 1 ha trasmesso lo show di Benigni su “Pierino e il lupo” di Sergej Prokof’ev, dimostrandoci che l’affabulazione può far ascoltare con orecchio diverso anche la musica. La collana è legata a iniziative che potranno legare i due mondi e riuscire nell’intento?

Ci sono molte iniziative che possono essere affiancate a questi volumi, vedremo cosa accadrà nel futuro…

Mmm… ok, ho capito. Per ora non diciamo niente, incrociamo le dita e proseguiamo: il primo particolare che salta all’occhio prendendo in mano il tuo libro è la forma. Non è impaginato verticalmente, ma orizzontalmente. Molti libri per bambini lo sono. Restano aperti meglio e possono contenere immagini più lunghe e adatte a rappresentare una storia, un’azione nel suo svolgersi. Ma il quadernino pentagrammato, non c’entra proprio niente?

In realtà non so rispondere a questa domanda, perché sono scelte dell’editore, e tutta la collana è stata progettata in questo modo. Posso solo dire che un libro così ampio è maneggevole anche per bimbi più piccoli che amano sfogliarlo e ammirarne le immagini comprendendone comunque tranquillamente la storia.

Le immagini sono un altro aspetto importante per rendere appetibile un libro a un bambino e aiutarlo nell’apprendimento del testo. Le illustrazioni di Luca De Luise sono molto curate. Tutto vira verso l’arancio e i colori caldi della Spagna di Figaro. Puoi spendere due parole per questo autore?

Luca è un bravissimo illustratore con molta esperienza in questo campo, infatti ha già lavorato con Laterza Editori, Einaudi Scuola, Piemme Scuola, Edizioni Associate, Fernandel. Il suo lavoro è curato e le illustrazioni che ha fatto per il Barbiere sono decisamente di alta qualità. Inoltre anche lui ama le lingue, tanto da essersi laureato in Lingue e Letterature Straniere, che gli permettono di andare in giro per il mondo a conoscere nuove realtà e prendere spunti per il suo lavoro.

Ma, pur senza contare le immagini, l'altro aspetto che colpisce sfogliando anche solo distrattamente i libro, è la cura dei particolari...

L’editore tiene moltissimo alla qualità dei suoi libri: tutti prodotti interamente in Italia. Inoltre come afferma spesso: “Ci piace sognare e tutti insieme - illustratori, autori e grafici da ogni parte d’Italia - cerchiamo di far sognare i nostri lettori e attraverso questi sogni scopriamo il grande patrimonio musicale italiano, le nostre bellissime città, l’integrazione, la tolleranza e la speranza.”

L’Opera di Rossini ha una trama molto complessa, ricca di personaggi, colpi scena, equivoci e travestimenti. Tu sei riuscita a riassumere il tutto in quello che per un adulto sono solo poche righe, con un linguaggio limato ed essenziale. Per la semplificazione sei partita dallo schema dei personaggi e dei rapporti intercorrenti fra loro o da una sorta di scaletta al contrario?

Semplicemente mi sono posta la domanda: ma, insomma, che storia è? Come la racconterei a qualcuno che non la conosce? Mi è venuto spontaneo raccontarla in modo semplice, senza artifizi e senza arzigogoli.  Per alleggerirla ho introdotto la narrazione in prima persona come se fosse Berta, la serva di don Bartolo, a parlare e a raccontare le vicissitudini dei due ragazzi e del suo padrone.

Italiano, inglese, francese e coreano. Queste le quattro lingue cui con cui presenti la storia ai tuoi lettori da una colonna a un’altra. Da cos’è dipesa la scelta del coreano? Forse dalla grande presenza di melomani di questa lingua in Italia e nel mondo?

Sì, credo che la scelta del coreano sia dipesa dal fatto che Rossini è molto amato in Corea. Inoltre, dal mio punto di vista, è bellissimo vederlo visivamente sulla carta stampata, sembra un’illustrazione sull’illustrazione. Comunque tutti i libri della collana sono in quattro lingue, con pari dignità, senza che una o l’altra prenda il soppravvento. Ad esempio “La cambiale di matrimonio” è in italiano, inglese, francese e giapponese, mentre “La gazza ladra” è stata tradotta anche in cinese. Quindi, piano piano, libro dopo libro, si valorizzeranno tutte le lingue che sarà possibile, mantenendo l’italiano e l’inglese sempre presenti.

“Il Barbiere di Siviglia” è solo il primo capitolo della trilogia di Figaro, il capolavoro di Beaumarchais che segna probabilmente uno dei punti più alti del teatro illuminista francese. Se il tuo libro si riferisce al testo musicato in seguito da Rossini, dobbiamo aspettarci un sequel dedicato a “Le nozze di Figaro” di Mozart?

Mi piacerebbe molto, ma con l’editore non ne ho ancora parlato. Magari con la tua domanda le mettiamo la pulce nell’orecchio… non si sa mai…

Falzea è una casa editrice da sempre attenta ai problemi inerenti l’integrazione razziale. Puoi darci qualche anticipazione sull’altro tuo libro per ragazzi che uscirà per i suoi tipi? Insomma, quello stravolto grazie a Franco Forte…

La protagonista è una ragazzina, Lirà, che è stata affidata alla madre, reporter e divorziata, con la quale gira il mondo. È viziata e dispettosa, ma un giorno, in Sri Lanka, incontra Balla, un’elefantina palmipede, Kirikiri, una scimmia deliziosa e Pigallo, un pappagallo acido, e decide di liberarli dalla schiavitù in cui si trovano. Intraprendono un viaggio avventuroso in giro per il mondo aiutati da diversi animali (la babbuina Clò, la delfina Delphinaa, la civetta Squaw, il pellicano Pel e altri ancora). Il gruppo arriva in Europa, dai nonni di Lirà, dove la ragazzina spera di trovare un posto sicuro in cui abitare insieme ai suoi amici ma… e il resto non ve lo svelo, così, per sapere il finale, dovrete comprare il libro!

Ci sono autori noti soprattutto in ambito horror, come Eraldo Baldini e Gianfranco Nerozzi, per esempio, che si sono cimentati in libri per bambini. Il tuo racconto “Il ladro” è addirittura contenuto nella già citata raccolta erotica “Femmine”, che è quanto di più lontano possa essere associato a letture per bambini. La letteratura per l’infanzia resterà il tuo ambiente privilegiato o hai in programma di dedicarti anche in futuro a opere d’altro genere?

Io amo scrivere e inventare storie di qualsiasi natura, quindi non mi pongo limiti. Certo è solo che al momento ho tantissime storie per bimbi piccoli chiuse nel computer che aspettano di trovare la loro strada e, soprattutto, un editore!
In particolare ho due racconti a cui tengo moltissimo: uno tratta un tema molto forte, quello della morte. Si intitola “Il velo dell’orchidea” ed è per ragazzi dai nove anni;  è un racconto malinconico ma anche di speranza e in certi momenti pure ironico. L’altro, invece, è una storia ‘gialla’ con protagonista una lumaca ed è prettamente natalizia; è intitolata “Dove è finito Chicco?” e si rivolge ai bimbi dai 5 anni

Grazie mille Laura. È stato davvero un piacere ritrovarti in questa veste. Tienici aggiornati sugli sviluppi futuri dei tuoi progetti!

Grazie a te e alla WMI che mi ha dato la possibilità di far conoscere il mio primo libro per bambini. Ci tenevo moltissimo a farvi conoscere il frutto dei vostri insegnamenti.

Laura Castellani è nata a Isola della Scala (VR) il 31/03/1971. Laureata in Giurisprudenza, ha conseguito l’abilitazione d’avvocato e lavora come tecnico amministrativo presso l’Università di Verona. Nel 2007, un suo racconto è uscito all’interno della raccolta “Femmine”, edita da Delos Books e ha collaborato con Fiction TV. A dicembre è uscito il suo testo per bambini “Il Barbiere di Siviglia” (Paramica) e nel 2009 uscirà un suo romanzo breve, sempre per bambini, con Falzea. Insieme con Beata Malinoska (illustratrice) ha vinto il Premio Speciale per l’alto livello espressivo delle immagini al premio letterario “Syria Poletti sulle ali delle farfalle 2008”.

Il Barbiere di Siviglia

raccontato da Laura Castellani
illustrato da Luca De Luise
isbn 978-88-89582-55-8
44 pp / 30 cm x 21 cm
prezzo: € 16,50
volume quadrilingue: italiano, inglese, francese, coreano.
Paramica, edizioni per bambin: www.paramica.com

Figaro, il barbiere impiccione che di tutti sa e di tutto si interessa, prende vita sulle note straordinarie del maestro Rossini.
Il conte d’Almaviva è innamorato di Rosina e la fanciulla, che lo crede uno squattrinato studente di nome Lindoro, brucia di passione per lui. Ma per un grande amore c’è sempre un grande impedimento che, in questa storia, si chiama Don Bartolo: un vecchiaccio avido, tutore della giovane, che in segreto (poi neanche tanto segreto) sta tramando per sposarla e conquistarne la dote.
Ma un Amore come questo non può essere rovinato da un tale balordo. Ed eccolo Figaro! Baldanzoso, pensa e ripensa a come aiutare i giovani innamorati e alla fine siamo certi che ci riuscirà.
Largo al factotum, dunque!


2 commenti:

  1. Amo l'opera e sono sempre contento quando qualcuno di valore vi dedica tanta attenzione. :-)

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